CONSUMI – Il beverage nel fuori casa riprende quota

14 Febbraio 2023

Sta per aprire i battenti a Rimini la manifestazione Beer & Food Attraction, un’occasione per fare il punto su come si stanno muovendo i consumi di bevande nel fuori casa. E le notizie sono positive.

In generale, nel 2022 tutto il mercato del beverage fuori casa ha registrato una significativa crescita rispetto al 2021. I consumi sono aumentati del 28% e in valore del 43%, anche a fronte di un significativo aumento dei prezzi di vendita. Rispetto al 2019 i volumi sono ancora sotto del 2%, ma il valore è stato in crescita del 9,5%.

Ma entriamo nel dettaglio delle categorie.

Il rilancio della birra

Grazie anche alle alte temperature  i consumi di birra, industriale e artigianale, sono ripresi in maniera consistente. Secondo i dati di preconsuntivo, il consumo nazionale di birra nel 2022 dovrebbe superare 35 litri pro capite per un totale di 2 miliardi di litri (+20), con un fatturato dal valore di 9,5 miliardi di euro.

Questi dati dovrebbero risultare superiori a quelli del 2019. Anche nel 2021 il consumo era aumentato del 18,4%, ma quasi esclusivamente grazie agli acquisti domestici che avevano rimpiazzato quelli fuori casa.

Il comparto nel suo complesso gode di buona salute. È stabile l’occupazione, con 5.200 addetti diretti, 16.500 indiretti e un forte indotto che si stima occupi almeno 118.000 persone. Sono attivi, al 2022, 1085 microbirrifici (erano 756 nel 2020) che producono 448.000 ettolitri, il 3,1% del totale della birra prodotta in Italia.

Oggi la birra è una bevanda quasi onnipresente (98%) nelle abitudini di consumo e degli italiani che, per la maggioranza (73%), amano consumarla fuori casa e durante il pasto serale (78%). Ma resta anche bevanda per i diversi momenti della giornata: dopocena (36%), pranzo (29%), aperitivo (23%) o persino per una pausa estemporanea (17%) dallo studio o dal lavoro.

Il 68% degli italiani consuma regolarmente birra. Di questi l´11% tutti i giorni, il 43% 2/3 volte a settimana, il 31% 1 volta e il 25% 2/3 volte al mese. Il 3% meno di una volta al mese o mai.

Bene le bibite analcoliche

Oltre alla birra, performano oltre la media l’acqua minerale, il the e in generale tutte le bevande analcoliche. Nonostante un aumento dei prezzi che in alcuni casi ha sfiorato il 50%, registrano un incremento delle vendite in volume del 3,4%, l’equivalente di 1,7 miliardi di unità.

In particolare, le bevande sportive ed energetiche hanno registrato una crescita media del 9,7% fino ad agosto 2022, con le bibite gassate che hanno registrato un aumento dello 0,6%.

Le acque minerali, nel primo semestre del 2022, hanno messo a segno una crescita del +6,4% in valore e del +4,7%. Nel canale horeca, dopo la crescita del 4,9% nel 2021 sul 2020 nella prima metà del 2022 si è avuta una ulteriore crescita dell’1,8%.

Continua invece il calo della domanda di succhi e nettari di frutta anche per ragioni salutistiche.

Buone performance per gli alcolici

Con la riapertura di ristoranti, pizzerie e bar le vendite di vino sono riprese nel canale horeca e sono diminuite in quello domestico.

Nei primi sei mesi dell´anno le vendite presso la distribuzione organizzata sono diminuite del 6,6% sul 2021 pur mantenendosi ancora del 10,3% in più sul 2019. Al contrario, per quanto riguarda il fuori casa nei primi tre trimestri del 2022 le vendite sono aumentate del 32%.

In crescita anche i consumi di spiriti lisci +152% e di cocktail alcolici +40%. In particolare la ripresa ha riguardato i consumi serali.

La ripartenza del fuori casa

I tanti segni positivi trovano una spiegazione nel fatto che il 2022 è stato l’anno della ripresa per il comparto della ristorazione.

Il fatturato nei primi sei mesi è aumentato del 67,9% rispetto al 2021 e del 9,8% anche rispetto al 2019, anno in cui il fatturato totale si attestò sui 60 miliardi di euro. 

Non manca però qualche ombra. Sono aumentati del  25,5% i fallimenti delle attività di alloggio e ristorazione, un segnale particolarmente grave delle difficoltà che hanno interessato il comparto durante la pandemia e che hanno portato alla cessazione di numerose imprese.

Per contro va anche segnalato che lo scorso anno è ripresa l’apertura di nuovi locali. Bar e ristoranti sono cresciuti del 4% soprattutto al centro-sud e attualmente in tutta Italia ammontano ad oltre 328.000.

Fonti: Assobirra, Unionbirrai, Coldiretti, IRI, Mineracqua, Federvini-Nomisma, FIPE, Cga, Nielsen

Foto di Christian_Birkholz da Pixabay

  • Condividi articolo