IMBALLAGGIO – Informazioni ambientali. A che punto siamo?

2 Marzo 2023

Con il 2023 è entrato in vigore, dopo molti rinvii, l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi. Ancora prima di questa di questa scadenza, CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) insieme a GS1 (il consorzio che gestisce il sistema dei codici a barre) hanno lanciato IdentiPack, l’Osservatorio sull’etichettatura ambientale del packaging per monitorare la presenza di claim sulle confezioni dei prodotti del largo consumo.

L’ultimo rapporto, recentemente pubblicato, fotografa la situazione a giugno 2022, prima dell’entrata in vigore dell’obbligo.

I parametri monitorati nel rapporto sono :

  • Codifica identificativa del materiale ai sensi della Decisione 129/97/CE
  • Indicazioni sulla tipologia dell’imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata
  • Certificazione della compostabilità del packaging
  • Informazioni aggiuntive per una raccolta differenziata di qualità
  • Marchi ambientali volontari o altre dichiarazioni ambientali volontarie
  • Indicazione al consumatore di visionare digitalmente le informazioni ambientali
Codifica del materiale

La prima indicazione, la codifica del materiale, è ora obbligatoria per legge. Secondo il report, a giugno 2022 sono 25.273 le referenze vendute in supermercati e ipermercati con quest’informazione in etichetta e rappresentano il 19,4% di tutto il paniere rilevato nell’ambito del grocery. Rispetto ai 12 mesi precedenti, questa quota è cresciuta di +3,6 punti percentuali, confermando il trend espansivo già evidenziato nel corso del 2021.

Si tratta di oltre 8 miliardi di unità di vendita, il 34,9% di tutte le confezioni di prodotti grocery acquistate in supermercati e ipermercati nell’anno finito a giugno 2022. Rispetto ai 12 mesi precedenti, si è registrata una crescita di +3,4 punti percentuali.

Come nella precedente analisi, è il reparto freddo quello che meglio comunica gli aspetti ambientali. Seguono, con valori superiori alla media grocery, carne, drogheria alimentare, cura casa e ortofrutta.

Modalità di conferimento

Il 40,2% dei prodotti grocery rilevati indica sulle etichette non solo il tipo di imballaggio utilizzato ma anche le corrette modalità di conferimento in raccolta differenziata, altra informazione divenuta obbligatoria per i prodotti destinati al consumatore finale. Il dato è superiore di +2,7 punti percentuali rispetto all’anno finito a giugno 2021.

Andando a verificare la presenza di questi prodotti nei diversi comparti merceologici ne emergono numerosi con valori superiori alla media del grocery. In particolare, il freddo (64,8%), l’ortofrutta (53,2%), la drogheria alimentare (47,5%) e il fresco (47,4%).

Compostabilità

Sempre più spesso i consumatori possono trovarvi anche le indicazioni riguardanti la compostabilità degli imballaggi. Sono 321 le referenze che riportano in etichetta queste indicazioni nell’anno finito a giugno 2022, per oltre 66,6 milioni di confezioni vendute.

La loro presenza sul mercato rappresenta lo 0,2% dell’assortimento totale del grocery e lo 0,3% del numero di unità di vendite effettivamente acquistate dagli italiani nell’anno analizzato. L’incidenza di queste certificazioni è risultata sostanzialmente stabile rispetto ai 12 mesi precedenti.
La distribuzione di questi prodotti all’interno delle diverse aree merceologiche è molto disomogenea, tanto da essere concentrata in tre comparti: il freddo (1,3% di quota sulla numerica assortimentale), l’ortofrutta (1,1%) e il cura casa (0,9%).

Consigli aggiuntivi

Molte aziende inseriscono volontariamente sulle confezioni dei consigli per aiutare i consumatori a rendere più efficace la gestione dei packaging dopo l’utilizzo dei prodotti.

Questi suggerimenti sono presenti sulle etichette di 7.555 referenze grocery che, nei 12 mesi, hanno totalizzato 1,688 miliardi di confezioni effettivamente vendute tra super e ipermercati. A oggi, quindi, il 5,8% dei prodotti proposti in queste due tipologie di punti vendita riportano on pack almeno un suggerimento aggiuntivo per una raccolta differenziata di qualità. Rispetto all’anno finito a giugno 2021, questo dato è aumentato di +0,2 punti percentuali.

Emerge ancora una volta la leadership del reparto freddo, in cui il 13,7% dei prodotti fornisce in etichetta le informazioni per fare una raccolta differenziata di qualità. Un dato più che doppio rispetto a quello medio del grocery e in crescita di +0,4 punti percentuali rispetto al 2020.

In supermercati e ipermercati, inoltre, si possono acquistare 8.757 prodotti che dichiarano in etichetta i risultati raggiunti in termini di miglioramento dell’impatto ambientale o che presentano le certificazioni ottenute relative al loro impegno sul fronte della sostenibilità o i pittogrammi dell’area green.

Nell’anno finito a giugno 2022, hanno rappresentato il 6,7% dell’assortimento grocery di super e ipermercati rilevato da IdentiPack per 2,3 miliardi di confezioni vendute, pari al 10,2% del totale. Rispetto al dato di giugno 2021, questa percentuale è salita del +0,2 punti percentuali mentre quella relativa agli imballaggi dei prodotti a scaffale è aumentata del +0,4 p.ti %.

A livello di aree merceologiche, ce ne sono cinque dove la presenza numerica di queste etichette è superiore alla media del grocery. Sono le bevande con l’8,6%, il cura persona con il 7,3% e il cura casa, le carni e la drogheria alimentare con il 7,1%. Sotto media, invece, restano il freddo (6,3%), il fresco (5,6%), l’ortofrutta (3,7%), il petcare (0,2%) e l’ittico (0,0%). Ortofrutta, carni, drogheria alimentare e freddo sono i reparti dove questo fenomeno ha guadagnato più spazio nel corso dell’anno.

Indicazioni digitali

La tecnologia – attraverso il QR Code, il rimandi a siti web… – offre opportunità alle aziende che vogliono mettere a disposizione dei consumatori, in modo digitale, le informazioni relative alle caratteristiche dei loro prodotti, delle filiere da cui provengono, dei loro profili nutrizionali e anche del loro impatto ambientale e delle iniziative adottate per continuare a migliorarlo.

Nonostante l’ampio numero di strumenti a disposizione, è ancora scarso il loro utilizzo.

Sono state introdotte sul 3,4% dei prodotti rilevati da IdentiPack e sul 3,3% delle confezioni vendute nell’anno finito a giugno 2022. In cifre assolute si tratta di 4.370 referenze per 751 milioni di confezioni vendute. Rispetto a giugno 2021 la numerica è rimasta relativamente stabile (+0,2 punti percentuali) mentre il numero delle unità di vendita messe nei carrelli della spesa è lievemente calato (-0,4 punti percentuali).

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