Il comparto del cibo e del vino a denominazione continua a crescere. DOP IGP nel 2021 hanno raggiunto un valore complessivo alla produzione pari a 19,1 miliardi di euro (+16,1% su base annua). Arriva così al 21% il contributo del comparto DOP IGP al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale. Lo riporta il XX Rapporto Ismea-Qualivita.
In particolare, l’agroalimentare DOP IGP STG (escluso il vino, quindi) coinvolge 85.601 operatori, 167 Consorzi autorizzati e 43 organismi di controllo. Nel 2021 ha raggiunto 7,97 miliardi di euro di valore alla produzione mettendo a segno un incremento del +9,7% in un anno e del +26% nel decennio. Al consumo, il comparto tocca quota 15,82 miliardi di euro per un +4,5% su base annua.
La situazione delle Regioni
A livello regionale le filiere DOP IGP registrano una crescita in 18 regioni su 20, con oltre la metà dei casi che segnano variazioni percentuali a doppia cifra.
Le quattro regioni del Nord-Est rafforzano il ruolo di traino economico, superando per la prima volta complessivamente i 10 miliardi di euro. Salgono anche Nord-Ovest (+10,8%) e Centro (+15,5%). Particolarmente significativo il dato per “Sud e Isole”, che era stata l’unica area in crescita nel 2020 (del +7,5%) e nel 2021 segna un ulteriore +13,2%.
Il ruolo della GDO
Dopo il balzo degli acquisti nella Grande Distribuzione Organizzata del 2020, l’analisi del 2021 e dei primi nove mesi del 2022 mostra una tenuta dei risultati nella GDO.
Nel 2021 le vendite in valore di cibo e vino DOP IGP hanno registrato su base annua una lievissima flessione (-0,5%) che diventa variazione positiva considerando solo le vendite a peso fisso (+0,7%), un trend confermato anche nei primi nove mesi del 2022.
Le vendite dei principali prodotti DOP IGP nella GDO italiana superano i 5 miliardi di euro di giro di affari.
Molto bene l’export
Sul fronte delle esportazioni, le DOP IGP agroalimentari e vitivinicole nel 2021 raggiungono i 10,7 miliardi di euro, per un peso del 21% nell’export agroalimentare italiano complessivo.
Questo risultato deriva dalle ottime performance del cibo (4,41 miliardi di euro, +12,5% su base annua) e del vino (6,29 miliardi di euro, +13,0%).
In particolare si registrano crescite a due cifre per le principali categorie, dai formaggi (+15%) agli aceti balsamici (+11%) ai prodotti a base di carne (+13%). Il vitivinicolo è trainato dai vini DOP (+16%), con in testa gli spumanti (+25%).