PACKAGING – Rischio glutine da MOCA compostabili

28 Agosto 2024

E’ possibile che dai materiali vegetali usati per la produzione di packaging compostabili e base vegetale migrino tracce di glutine in alimenti a diretto contatto, costituendo quindi un rischio per i consumatori sensibili a questa proteina?

Con il divieto di utilizzo di alcune plastiche monouso nell’Unione europea, i materiali a contatto con gli alimenti (MOCA) da polimeri biobased e/o biodegradabili vengono sempre più utilizzati. Alcuni sono realizzati con grano o segale e quindi possono contenere glutine.

Un gruppo di ricercatori tedeschi ha condotto uno studio per valutare se e quanto glutine migri da questi MOCA negli alimenti a contatto.

Lo studio pubblicato su European Food Research and Technology  ha valutato l’entità della migrazione da sei diversi materiali a contatto con una alimenti solidi e liquidi: piatti, forchette e coltelli biodegradabili, cannucce e una tazza, prodotti tutti o solo in parte con materie prime derivanti da frumento (e quindi contenenti glutine). Le prove di migrazione sono state eseguite con simulanti A-D previsti dalla Direttiva 85/572/EEC (acqua distillata, A; acido acetico al 3%, B; etanolo al 15% C, olio di oliva, D) e alcuni alimenti (Coca Cola, succo d’ananas, caffè, acqua gassata, pane senza glutine, bastoncini di pesce, ravioli agli spinaci, lasagne e base per pizza).

Lo studio ha dimostrato che l’entità della migrazione dipende dalle proprietà del materiale, dall’alimento liquido o solido con cui entrava in contatto e dal tempo di contatto. Non c’era invece un chiaro effetto della temperatura o del valore del pH.

I piatti a base di crusca di frumento avevano il potenziale più elevato di rilasciare glutine con concentrazioni fino a 203,0 mg/L di glutine in acqua deionizzata dopo 30 minuti. 

Le conclusioni dello studio

Di sei diversi MOCA studiati, quattro, vale a dire due tipi di cannucce a base di semola di grano duro, i piatti a base di crusca di frumento e la tazza a base di wafer di crusca d’avena e farina di frumento hanno rilasciato glutine in alimenti liquidi. Nei piatti il glutine è migrato anche nei cibi solidi senza glutine. Inoltre, il glutine dai piatti è migrato anche in cibi solidi senza glutine. Non c’è stata alcuna migrazione rilevabile del glutine dalle posate, molto probabilmente a causa dei brevi tempi di contatto e delle minori superfici di contatto.

L’entità della migrazione del glutine dipendeva dalle proprietà dei MOCA e dalla loro stabilità durante l’uso. Dipendeva anche dal cibo liquido o solido con cui veniva a contatto: il glutine di tutti e quattro i materiali migrava in acido acetico al 3%, da tre materiali in etanolo al 15% e da due materiali anche in acqua e altri liquidi.

La legislazione attualmente non richiede l’etichettatura degli allergeni sui MOCA. Per evitare l’esposizione dei soggetti sensibili  è importante aumentare la consapevolezza del rischio di migrazione del glutine da tali materiali, osservano gli autori e orientare la legislazione in modo da includere l’etichettatura obbligatoria degli allergeni  su questi MOCA biodegradabili.

 

Foto harshahars (Pixabay)

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