L’Italia è in testa alla classifica europea per volume d’affari dei ristoranti, che nel 2023 ha raggiunto i 41 miliardi e a livello globale la nostra cucina vale oltre 240 miliardi, superando il valore raggiunto nell’anno precedente, 228 miliardi.
È emerso dalla nuova edizione del report “Foodservice Market Monitor” di Deloitte, presentato in occasione della tavola rotonda “Le catene di ristorazione in Italia, tra opportunità e criticità” organizzata da AIGRIM (Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzata) durante il convegno “Dire Fare Mangiare” di Edifis.
Le tendenze mondiali
Il giro d’affari globale del comparto Foodservice è arrivato al valore di 2,797 miliardi di euro nel 2023. La regione che pesa di più, con una quota del 42%, è l’Asia-Pacifico (Asia e Oceania). In termine di formati, il cosiddetto Full Service Restaurant (FSR), ovvero il ristorante “tradizionale” con servizio al tavolo, si conferma la categoria principale, rappresentando il 46% del totale. Il mercato mostra una crescita su base annua (2023 vs 2022) del +6,5% e la traiettoria di crescita è allineata ai risultati storici.
Nel mercato mondiale del Full Service Restaurant i primi 10 Paesi in termini di dimensioni del mercato rappresentano circa il 77% del totale. L’Italia si conferma il primo Paese europeo nel segmento FSR nel 2023 con 41 miliardi di euro, mostrando una crescita quasi a doppia cifra rispetto all’anno precedente (+9,6% su base annua).
Significativa la crescita delle catene, che ormai rappresentano un terzo del mercato globale del Foodservice e che registrano una crescita di circa il 10% su base annua, principalmente trainate dalle regioni Asia-Pacifico ed Europa (rispettivamente con valori del +14,7% e +12,2%).
Le catene, invece, in Italia non sfondano: l’incidenza sul totale del mercato italiano rimane piuttosto bassa (10%), anche se la crescita su base annua delle catene nel nostro Paese è allineata all’andamento globale. In termini di formati, a livello globale oltre il 60% delle catene nel 2023 appartengono al formato Quick Service Restaurant (QSR). L’Italia, nonostante la forte crescita rispetto ai valori pre-pandemici delle catene di QSR (CAGR +14.6%), presenta un’incidenza minore (54%) rispetto agli altri Paesi.
La cucina italiana piace nel mondo
Nel 2023 la cucina italiana nel mondo vale 240 miliardi di euro (19% del mercato mondiale del Full Service Restaurant), mentre Cina e USA corrispondono a circa il 63% per un totale di circa 152 miliardi di euro. La crescita rispetto all’anno precedente è stata del +5,4%, sorpassando i valori pre-pandemici del 2019 (236 miliardi di euro). Usa, Germania e Brasile sono i Paesi con la maggior penetrazione della cucina italiana sul totale dei FSR (rispettivamente 35%, 23% e 23% del totale).
I consumatori ricercano sempre di più un’offerta customizzata, sia in termini di prodotto che di servizio, mostrando un forte interesse nel formato di “Eatertainment”, ovvero ristoranti che presentano una forte componente di intrattenimento. In termini di abitudini di consumo, la sperimentazione della settimana corta in oltre 20 Paesi induce i ristoratori a considerare anche il venerdì come una giornata festiva, favorendone la redditività. Inoltre, si verifica sempre più frequentemente il fenomeno dello “snacking”, con i consumatori che preferiscono fare più piccoli pasti durante la giornata invece dei pasti tradizionali.
Per il futuro grandi aspettative sullo Street Food
Per il mercato Foodservice si stima una crescita a un tasso composto di crescita annuale (CAGR) tra il 2023-e il 2028 del +3,8%, con un possibile valore al 2028 di 3,370 miliardi di euro, trainato principalmente dai Paesi Asia e Pacifico e ROW. Per l’America del Nord e l’Europa si prevede una crescita lievemente inferiore rispetto alla media del mercato. Grandi aspettative, invece, sullo Street Food, che potrebbe essere la categoria leader della crescita del mercato nei prossimi anni con un tasso composto di crescita annuale (CAGR) del +5,5%.