MERCATO – Retail e MDD: allearsi per crescere

12 Gennaio 2023

In vista di Marca, alcuni rappresentanti dell’industria e della distribuzione si sono confrontati in un incontro dedicato al ruolo della Marca del Distributore (MDD) nel retail.

<<In Europa – ha esordito Paolo Palomba, Managing Partner di Expertise on field – IPLC Italia – stanno crescendo sia la marca privata che i discount, guidati dall’inflazione e dall’aumento del costo delle vita e stanno modificando gli equilibri con le marche industriale e tra i canali di vendita. La MDD in Italia è ormai allineata a quella internazionale in termini di quote, segmentazione e qualità dell’offerta e qualità>>.

Se la marca industriale ha il brand come leva competitiva, la MDD ormai ha raggiunto una tale autorevolezza da competere alla pari con quella industrialete, anche se è solo una delle leve di competizione per il retailer, un elemento di differenziazione.

<<In una indagine che ha coinvolto gli operatori del settore – ha sottolineato Palomba – è emerso come si prospetti il momento in cui la competizione tra retail e industria di marca si potrà trasformare in opportunità di collaborazione, in ottica profittevoli per tutti gli attori>>.

Domenico Brisigotti, Direttore Commerciale di Coop Italia, ha sottolineato come ormai il concetto di MDD sia stato accettato dal consumatore, creando le basi per una relazione nuova tutta da disegnare tra marca privata e brand industriale.

<<Carrofour – ha spiegato Angelo Arrigoni, Responsabile  Filiera qualità di  Carrefour Italia – punta a raggiungere il 40% di quota valore con la MDD nel food, pari a circa il 50% in volume. In ogni caso, i prodotti a marchio restano una componente importante, ma non esclusiva dell’offerta e in questo ci si distingue dal discount che hanno il proprio marchio come proposta prevalente o esclusiva>>. 

Le opportunità per l’industria

In questo contesto non mancano le opportunità per le industria. <<In particolare le marche deboli – ha commentato Massimo Bragotto, General Manager di Cultiva – approcciare la MDD permette di avere una pianificazione lunga, una distribuzione nazionale… Ma devono cercare di diventare partner in senso stretto, condividendo con il retail le strategie di sviluppo e mettendo a disposizione la propria capacità di innovare. L’industria può diventare un consulente per il retail nel suo specifico mercato>>.

Un’azienda che ha fatto della collaborazione con il retail il proprio core business è Roncadin, per cui la pl, in Italia e all’estero, genera il 90% del fatturato. <<Il nostro marchio – ha raccontato Matteo Bertoni, Direttore Commerciale di Roncadin – ha una piccola quota in Italia e in USA, mentre siamo presenti come partner del retail in 40 stati del mondo. Adeguiamo prodotti e categorie a seconda del mercato, dando il servizio di consulenza di cu si parlava prima, per portare il prodotto migliore al prezzo più competitivo. La collaborazione stretta è fondamentale anche per affrontare la sfida con i discount e nella gestione dei mercati esteri è fondamentale la velocità di sviluppo dei prodotto a marchio>>.

<<La proposta della marca privata – ha aggiunto Alberto Miraglia, General Manager di Retail Institute – può aiutare il retail a razionalizzare l’offerta, migliorandola. Inoltre offre un vantaggio per il cliente finale, che aumenta la fidelizzazione all’insegna>>.

Spunti dal mondo

Molto si può imparare dai mercati esteri più evoluti del nostro. <<Guardando al mercato inglese – ha spiegato Palomba – l’operazione di allineamento del prezzo della MDD con discount praticata da alcuni retailer, per arginare la crescita di questi ultimi, ha rivelato che gli acquirenti non scelgono i discount solo per il prezzo in quanto tale, ma per il rapporto qualità/prezzo. In Germania in alcune catene, per alcune categorie di prodotti, come i surgelati, l’offerta è rappresentata solo dalla Private Label>>.

<<Negli USA – ha aggiunto Bragotto – la quota della MDD è di poco inferiore a quella italiana, in linea con quella mondiale intorno al 20%, ma cresce di oltre il 30% anno su anno. Dopo la pandemia alcune categorie sono esplose. Se prima l’offerta comprendeva solo il prodotto con un posizionamento di prezzo molto aggressivo, ora la segmentazione è maggiore>>.

<<All’estero – ha precisato Bertoni – è possibile trovare nuovi stimoli. I mercati più maturi consentono di occupare nicchie premium, realizzando comunque economie di scala>>.

Foto di Speedy McVroom da Pixabay

  • Condividi articolo