IMBALLAGGIO – La carta guarda al futuro

27 Febbraio 2023

“Il food packaging ha di fronte due grandi sfide. Da un lato quella dell’allungamento della shelf life, come richiesto anche dalla grande distribuzione, dall’altro quella della riduzione dell’impatto ambientale”.

Lo ha affermato Silvio Barbero, vicepresidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, nella tavola rotonda dedicata alle esigenze del food packaging, che si è tenuta nell’abito dell’evento Green Future is Now – Sfide e opportunità per il packaging in cartoncino organizzato da Commer Carta.

La carta è uno dei materiali che può rispondere a queste sfide, specie se opportunamente trattata in modo da essere idonea anche al confezionamento di alimenti umidi e ricchi di grasso.

Nuovi materiali più performanti

“La direttiva SUP – ha sottolineato Linda di Fazio, R&D Manager di Commer Carta – ha portato la filiera della carta a ricercare nuovi materiali e tecnologie, per creare imballaggi multistrato a prevalenza cellulosica capaci di garantire la sicurezza alimentare, le prestazioni funzionali, la macchinabilità, la sostenibilità economica. Il tutto senza pesare sul fine vita dell’imballo”.

Nel portafoglio Commer Carta, per esempio, figurano materiali che, grazie a grammature e accoppiamenti differenti, sono indicati per diversi usi in ambito food, dal delivery al confezionamento di prodotti ad alto tasso di umidità da conservare a temperature controllate, come quelli caseari.

Parola d’ordine riciclabilità

Come è emerso dall’intervento di Barbara Bonori, Area Ricerca & Sviluppo di Comieco, attualmente il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici supera l’80% e la carta vanta tutte le caratteristiche che il consumatore associa alla sostenibilità: rinnovabilità, biodegradabilità e appunto riciclabilità.

“Anche gli imballi compositi, ovvero con una presenza di materiali diversi da quelli cellulosici superiore al 5% – ha precisato Bonori – nel post uso possono essere conferiti con la raccolta della carta, fino a un minimo di contenuto di carta pari al 60%. Visto che più il materiale è misto, più è complicato riciclarlo, il contributo ambientale CONAI cresce al diminuire della percentuale di carta. Un ambito di sviluppo per i pack cellulosici sono gli imballi separabili, in cui il consumatore può dividere agevolmente la componente cellulosica da quella che non lo, conferendole nella specifica raccolta”.

Non a caso Aticelca, come ha spiegato il Segretario Massimo Ramunni, sta lavorando a uno standard di certificazione che misura proprio la separabilità.

Incertezze sul fronte prezzi

Sulla filiera, però, pesa l’incertezza del mercato. “I prezzi delle materie prime – ha precisato Matteo Laffi, del Centro Studi Assolombarda – hanno rallentato la corsa iniziata nel post-Covid, ma si mantengono su livelli storicamente alti.

Legno e carta sono tra i materiali che hanno sofferto più della media, anche se ora ci sono segnali di miglioramento. La produzione è in contrazione in Europa, ma le imprese italiane si sono mostrate più resilienti di quelle francesi e tedesche”.

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